a2a ci riprova, intende eliminare i contatori individuali per i condomini!
Alleghiamo la lettera inviata dal Presidente dell’APPC al Sindaco di Brescia e a A2A Servizio Idrico, in merito all’intenzione di A2A di eliminare i contatori individuali nei condomini.
“Formulo la presente in qualità di responsabile del Centro Studi Nazionale di Abiconf (Amministratoiri Beni Immobili di Confcommercio) e presidente di Abiconf Lombardia est. “
In questi giorni, A2A, gestore in Brescia per l’acquedotto, ha inviato le associazioni dei proprietari e degli amministratori di condominio per annunciare che intende eliminare i contatori individuali a 28 mila famiglie che vivono in condominio e sostituirli con un unico contatore nonostante queste abbiano da, oltre 40 anni, contratti individuali per la fornitura dell’acqua.
La stessa operazione la aveva tentata nel luglio 2017, ma poi a seguito del nostro intervento e delle imminenti elezioni amministrative di Brescia il sindaco aveva imposto ad A2A la sospensione del provvedimento.
Oggi molti utenti in condominio (28 mila famiglie bresciane) sono titolari di contratti di fornitura di acqua individuali con A2A e pertanto sono tenuti personalmente a pagare unicamente il consumo che risulta nel contatore di loro pertinenza, pagano cioè quanto consumano al fornitore del servizio.
Accampando difficoltà a procedere alle letture interne alle singole unità immobiliari o a recuperare le morosità individuali, il gestore dell’acquedotto sta risolvendo, in modo unilaterale e illegittimo, i contratti individuali posizionando un unico contatore che utilizzerà per le letture dell’acqua con unico addebito e fatturazione al condominio.
Così facendo fa gravare il costo delle letture dei contatori sui singoli utenti, ma cosa ben più grave, fa divenire solidalmente responsabili delle morosità tutti gli utenti del condominio.
Con tale comunicazione A2A preannuncia, in forma autoritaria, una modifica unilaterale ai contratti in essere con gravissime conseguenze che così sintetizzo:
- La modifica unilaterale del contratto è in aperta violazione con le norme di legge in quanto ogni modifica presuppone il consenso di entrambi i contraenti e non si capisce come ad un soggetto che ha sottoscritto un contratto di fornitura possa sostituirsi, in modo autoritario e unilaterale, un diverso ente di fatto tra l’altro sfornito di personalità giuridica.
- Dal passaggio da contratti individuali a contratti collettivi deriva un aumento delle garanzie, a favore del soggetto forte, nel nostro caso A2A, che per le singole insolvenze fa carico per l’adempimento, in forma solidale, a tutti i soggetti che prima godevano di parziarietà.
- Si fa inoltre carico della responsabilità della qualità dell’acqua alla collettività condominiale. Quindi l’amministratore a spese dei condomini dovrà effettuare tutte le analisi per accertare la potabilità dell’acqua erogata ai singoli condomini sino al punto di prelievo individuale.
- Alcuni soggetti solventi si troverebbero di fatto a scegliere tra il restare senza acqua o accollarsi l’onere delle morosità che in taluni casi sarebbe anche di decine di migliaia di euro.
- Il costo delle rilevazioni graverebbe sui singoli utenti.
- Il proprietario di un immobile in condominio che lo ha dato in locazione si troverebbe solidalmente responsabile con l’inquilino.
- Le imprese che sono oggi titolari di contratto individuale non scaricherebbe più l’iva in quanto il condominio non è soggetto iva. L’iva oggi agevolata per le utenze domestiche una volta mutata l’utenza in collettiva con eventuali immobili ad uso diverso seguirebbe la sorte di questi.
- Il nuovo contratto per essere accettato dal condominio costituendo una innovazione richiederebbe comunque una maggioranza qualificata cosa non sempre facilmente ottenibile
- La giustificazione che ciò derivi da disposizioni di regole emanate da autorità è priva di fondamento giuridico almeno finché nel nostro ordinamento vige il principio della gerarchia delle norme giuridiche
In conclusione il modo di procedere di A2A non solo è illegittimo, ma addirittura, se attuato, sarebbe fonte di responsabilità solidale (anche se sussidiaria) e illimitata per i condomini in regola con gli obblighi contrattuali.
Ciò aggraverebbe le situazioni di conflittualità soprattutto nelle situazioni di marginalità sociale e a più forte immigrazione generando sicuramente tensioni interetniche tra gli abitanti dei condomini.
Si tratta di un comportamento vessatorio tra l’altro in contrasto con la direttiva 93/13/CEE recepita attraverso la legge 52/96 art.25 e oggi disciplinate dal codice del consumo, D.lgs.206/05, art.33 e segg.
Con tale iniziativa, se portata a termine, A2A crea uno “squilibrio contrattuale”, ponendo a carico del solo consumatore obblighi non giustificati dalla natura del contratto e privandolo di diritti legittimi invece riconosciuti alla controparte.
Chiedo pertanto al sindaco di Brescia di intervenire come già fatto due anni fa impedendo ad A2A di violare le norme di correttezza giuridica avvalendosi della sua posizione di monopolista. In difetto intendiamo adire l’autorità giudiziaria in tutte le sedi competenti
Colgo l’occasione per porgere distinti saluti.
Il presidente
(Dott. Vincenzo Vecchio)
Palazzolo sull’Oglio, 25/03/2019