Forno crematorio per defunti e casse zincate a Palazzolo sull’Oglio

Di seguito copia della lettera inviata al Sindaco del Comune di Palazzolo sull’Oglio Avv. Gabriele Zanni, dal nostro presidente dott. Vincenzo Vecchio.
Oggetto: Forno di incenerimento (crematorio) per defunti
La giunta palazzolese ha chiesto alla regione di poter far realizzare un forno di incenerimento per defunti (chiamato Tempio Crematorio) ai margini del cimitero di San Pancrazio.
L’incenerimento dei defunti è una pratica poco diffusa in Italia anche per resistenze culturali, immotivate e oscurantiste.
Detto questo cerchiamo di capire se la scelta della giunta palazzolese, senza avere minimamente informato i cittadini, né prima né dopo, sia una scelta dettata da esigenze oggettive e meritevoli di attenzione oppure da soli interessi economici e cerchiamo di verificare inoltre quale impatto ambientale ciò possa avere e le conseguenze sulla salute dei cittadini e soprattutto dei giovani.
Veniamo al progetto inviato in regione senza una preventiva consultazione con la città.
- Si tratta di un progetto presentato da un privato a cui dovrà seguire, si presume, una regolare gara di appalto. Quindi è un progetto che risponde innanzi tutto ad un interesse, legittimo, di un imprenditore che ovviamente ne trarrà vantaggio. Più brucia più guadagna e ovviamente più inquina.
- L’imprenditore che sponsorizza il progetto non risulta abbia una esperienza specifica nel settore degli inceneritori, né ci risulta abbia presentato referenze per tale attività, lo stesso vale per i progettisti
- La costruzione impatterà su circa 5 mila metri quadrati di area (mille solo per parcheggi)
- La superfice coperta è di 850 metri quadrati e prevedendo una altezza massima di 5 metri si avrà una cubatura teorica di circa 4300 metricubi.
- Le linee di incenerimento iniziale previste sono due con la possibilità di realizzarne una terza, quindi tre incenerimenti in contemporanea.
- Una linea sarà dedicata alle bare in zinco e all’incenerimento delle vecchie salme. Nel nord ne esiste solo una in Veneto e quindi giungerebbero tutte le vecchie bare delle regioni del nord Italia (si spera solo da quell’area). L’incenerimento dello zinco è un processo complesso e se non ben controllato ha effetti devastanti dal punto di vista ambientale.
- Gli inceneritori per quanto efficienti soprattutto se con riduzione di carichi inquinano di più e per questa tipologia l’emissione di mercurio nell’aria è un dato possibile. Il mercurio è uno degli inquinanti più dannosi per il cervello dei bimbi.
- La convenzione ha una durata di 30 anni e al comune verrà dato il 5% dei ricavi, quindi più si brucia più il comune incassa e più incassa il privato.
- Il comune avrà comunque assicurato un canone di 100 mila euro, quindi 4 euro a cittadino palazzolese all’anno.
- Il bacino di utenza previsto è di 270 mila abitanti (ma poi si amplierà) e stando alle previsioni del bando in prospettiva si dovrebbero incenerire 13 mila cadaveri all’anno, pari a 250 incenerimenti la settimana (una media di 50 al giorno), oltre ovviamente alle decine di migliaia di bare zincate con cadaveri decomposti da incenerire.
Sono quelli su riportati dati desunti da quanto pubblicato su Chiari Week e dalla lettura degli elaborati presentati e approvati dalla giunta comunale.
Domanda, il gioco vale la candela o meglio il forno?
In un’area altamente inquinata ed abitata Palazzolo/Cologne/Capriolo/Erbusco/Pontoglio/Castelli Calepio), a meno di due chilometri da due scuole materne ed elementari, siamo sicuri che ciò non avrà effetti dannosi per la qualità dell’aria e non solo per i fumi dell’incenerimento dei cadaveri e delle bare di zinco, ma per l’incremento enorme di traffico?
Siamo sicuri che in Lombardia non ci siano disponibili aree diverse e più idonee e che la scelta migliore non sia il potenziamento dei forni crematori già esistenti in altro sito che oltretutto recupererebbero il calore per il teleriscaldamento?
Non ci risulta sia stato fatto uno studio di impatto ambientale sugli effetti a regime del nuovo forno crematorio.
Palazzolo ha bisogno di scambiare qualità della vita, salute, salubrità dell’aria con una manciata di soldi in una operazione i cui guadagni veri andranno solo ad un privato che tra l’altro non ha nessuna esperienza nel settore?
Sono semplici domande a cui vogliamo cercare di dare una risposta, ma soprattutto cercheremo di attivare una presa di coscienza e conoscenza dei cittadini perché entrino nel merito di una proposta che riteniamo sbagliata e dannosa per la salute.
I cittadini hanno il diritto di sapere e di decidere, perché non si è aperto un dibattito pubblico e serio con la città prima di inoltrare domande di autorizzazione alla regione ?
Chiediamo alla regione che dovrà esaminare il progetto di valutarne attentamente le implicazioni e di trovare soluzioni diverse nell’interesse del bacino di popolazione in una zona densamente abitata e ampiamente inquinata da attività industriali.
Palazzolo sull’Oglio, 08/02/21
Il Presidente
(Dott. Vincenzo Vecchio)