La nuova frontiera della proprietà immobiliare è il benessere urbano

La nuova frontiera della proprietà immobiliare è il benessere urbano

Oggi un bell’articolo di Mario Fiamigi su un tema importantissimo e spesso non sufficientemente esaminato: il Benessere Urbano.

Il nostro paese ha bisogno del recupero urbanistico del patrimonio edilizio in termini di sicurezza, efficienza energetica, estetica delle facciate, ma anche di una vivibilità delle città, dei mille borghi che lo caratterizzano.

L’avv.to Fiamigi trae spunto da un articolo dell’Economist che fa la classifica in base a cinque elementi del grado di vivibilità) delle città (liveable cities europee).

I parametri analizzati sono: cultura e ambiente (culture and environment), presenza e qualità di scuole e istituti universitari e scientifici (education), di strutture ospedaliere e di cura (health care), di infrastrutture e servizi (infrastructure), stabilità politica (stability).

Evidenzia l’articolo che l’Europa Occidentale stravince, ai primi cinque posti troviamo Vienna, Copenhagen, Zurigo, Ginevra, Francoforte, ma anche Berlino Amburgo e Dusseldorf sono in alta classifica, a testimoniare la leadership tedesca anche in materia di qualità della vita, mentre Milano e Roma si barcamenano tra il ventesimo e il trentesimo posto.

Le città in testa all’indice di vivibilità diventano delle calamite che attraggono le elites intellettuali, professionali e manageriali, costituite in gran parte da giovani che decidono di spostare o di formare le proprie famiglie in una realtà urbana che garantisce buoni servizi, buone scuole, buoni ospedali e ambienti green ed ecocompatibili.

Purtroppo le nostre città scontano, a parte lodevoli, ma limitate eccezioni, un’arretratezza culturale e una mancanza di dinamicità che rischiano di emarginarle rispetto ad altre realtà urbane europee che hanno puntato negli ultimi anni sulle eccellenze culturali e infrastrutturali. Un risultato mortificante per un paese che è uno scrigno di opere d’arte e di storia come nessun altro al mondo.

APPC si sta impegnando da tempo a sensibilizzare le nostre comunità e le forze politiche sulla necessità di puntare sulla qualità della vita sfruttando al massimo le straordinarie opportunità offerte dal progresso tecnologico e scientifico. APPC si sta impegnando da tempo a sensibilizzare le nostre comunità e le forze politiche sulla necessità di puntare sulla qualità della vita sfruttando al massimo le straordinarie opportunità offerte dal progresso tecnologico e scientifico.

E’ una grande sfida che coinvolge in prima persona i sindaci, il cui ruolo di rappresentanza deve sostanziarsi in una vigorosa e risoluta azione anche nei confronti di governo e parlamento. APPC sarà al loro fianco e continuerà l’opera di stimolo e di pungolo che abbiamo iniziato, consapevoli che la sfida della vivibilità urbana non può essere persa. E che si tratta di una questione che sorpassa in importanza qualunque beneficio fiscale, seppure importante, di supporto all’edilizia. Il vero superbonus del secondo millennio.

Un recente articolo dell’Economist ci offre l’occasione di misurare il grado di “vivibilità” delle più importanti città europee (liveable cities) alla fine dell’emergenza pandemica e quindi nel momento agognato del ritorno alla normalità. La classifica è il risultato della valutazione basata su cinque categorie: cultura e ambiente (culture and environment), presenza e qualità di scuole e istituti universitari e scientifici (education), di strutture ospedaliere e di cura (health care), di infrastrutture e servizi (infrastructure), stabilità politica (stability).

L’Europa Occidentale stravince, ai primi cinque posti troviamo Vienna, Copenhagen, Zurigo, Ginevra, Francoforte, ma anche Berlino Amburgo e Dusseldorf sono in alta classifica, a testimoniare la leadership tedesca anche in materia di qualità della vita, mentre Milano e Roma si barcamenano tra il ventesimo e il trentesimo posto.

Le città in testa all’indice di vivibilità diventano delle calamite che attraggono le elites intellettuali, professionali e manageriali, costituite in gran parte da giovani che decidono di spostare o di formare le proprie famiglie in una realtà urbana che garantisce buoni servizi, buone scuole, buoni ospedali e ambienti green ed ecocompatibili.

Tutto questo ha un immediato riflesso sul mercato immobiliare, aumenta la richiesta di appartamenti di qualità generando una ricaduta economica di cui beneficia l’intera collettività, e ovviamente la proprietà immobiliare che è stimolata ad investire nel miglioramento del patrimonio edilizio e dell’efficientamento energetico.

Purtroppo le nostre città scontano, a parte lodevoli, ma limitate eccezioni, un’arretratezza culturale e una mancanza di dinamicità che rischiano di emarginarle rispetto ad altre realtà urbane europee che hanno puntato negli ultimi anni sulle eccellenze culturali e infrastrutturali.

Un risultato mortificante per un paese che è uno scrigno di opere d’arte e di storia come nessun altro al mondo.

APPC si sta impegnando da tempo a sensibilizzare le nostre comunità e le forze politiche sulla necessità di puntare sulla qualità della vita sfruttando al massimo le straordinarie opportunità offerte dal progresso tecnologico e scientifico.

E’ una grande sfida che coinvolge in prima persona i sindaci, il cui ruolo di rappresentanza deve sostanziarsi in una vigorosa e risoluta azione anche nei confronti di governo e parlamento. APPC sarà al loro fianco e continuerà l’opera di stimolo e di pungolo che abbiamo iniziato, consapevoli che la sfida della vivibilità urbana non può essere persa.

E che si tratta di una questione che sorpassa in importanza qualunque beneficio fiscale, seppure importante, di supporto all’edilizia. Il vero superbonus del secondo millennio.

Mario Fiamigi

Segretario Nazionale APPC

Foto di Joshua Choate da Pixabay

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